Il Governatore della Banca d'Italia, Draghi Illuminato!


Alvise Britannia Prodi Draghi Ciampi di caviccun 

Il 2 giugno del 1992 il Governatore della Banca d'Italia partecipa ad un incontro sulla nave inglese Britannia, panfilo di Elisabetta II, in cui vengono illustrati i piani di privatizzazione delle industrie statali italiane ad alcuni dei maggiori personaggi della finanza. 

Arrivò di fronte a Civitavecchia con tutti i banchieri della City a bordo (Warburg e Barclay, Coopers Lybrand, Barino, eccetera) a intimare le condizioni della finanza anglo-italiana sullo smantellamento delle partecipazioni statali.

Una torta da 100 mila miliardi, come scrisse Massimo Gaggi, giornalista de Il Corriere che era a bordo.Ci andò anche Mario Draghi, i dirigenti dell'ENI, dell'AGIP, dell'IRI, dell'Ambroveneto, del Creditoop, della Comit, delle Generali e della Società Autostrade. Ed altri personaggi "importanti" tra cui Rainer Masera, Giovanni Barzoli e Beneamino Andreatta.

Quest'ultimo, sino a quando un ictus lo ha fermato, dopo quella crociera ha fatto molta strada ed è stato ministro nei governi Amato, Ciampi e Prodi.Draghi d'ora in poi intoccabile e non criticabile governatore di Bankitalia. Allora era direttore del Tesoro.E dovette giustificarsene in audizione parlamentare: «dopo aver svolto l'introduzione me ne andai, e la nave partì senza di me...in questo modo evitai ogni possibile sospetto di commistione».In verità Franco Nobili, il precedente capo dell'IRI, aveva dato quest'ultimo incarico alla Merrill Lynch; ma a quel punto Nobili era in prigione in attesa di giudizio per Mani Pulite (solo il tempo necessario: poi sarà prosciolto con formula piena), e comandava Prodi.
Fu Prodi a dare l'incarico alla Goldman Sachs, «della quale era stato consulente fino a pochi giorni prima».La Merrill Lynch, nel giorni in cui aveva l'incarico, aveva offerto alla Deutsche Bank il pacchetto di Credito Italiano in proprietà all'IRI per 6 mila lire ad azione.La Goldman Sachs fissò il valore del Credit a 2.075 lire per azione, meno della quotazione in Borsa, che era sulle 2.230 lire.Insomma vendette per 2.700 miliardi qualcosa che ne valeva almeno 8 mila.
Persino l'Espresso si chiese: «è dunque un regalo quello che l'IRI sta facendo al mercato? Dal punto di vista patrimoniale è così».Prodi ne ha fatti, di regali. In quei giorni la Banca d'Italia bruciò, secondo le diverse stime, da 40.000 a 100.000 miliardi di lire, di fatto prosciugando le riserve valutarie della nostra Banca centrale. Per molto meno altri governatori, in altre parti del mondo, sono stati licenziati. Noi Ciampi, per premio, lo abbiamo mandato prima a Palazzo Chigi, poi al Quirinale. Romano Prodi, un uomo della Goldman&Sachs, al tempo stesso presidente dell'iri e consulente della multinazionale Unilever, protagonista, all'epoca, della discussa privatizzazione di Cirio, Bertolli e De Rica.
La Goldman&Sachs, appunto la banca affari che aveva finanziato nel 1993 la campagna elettorale di Prodi con un miliardo di lire versato sul conto corrente della ASE S.r.l. di cui lo stesso Prodi era socio insieme alla moglie. Una banca strumento della svendita-rapina del patrimonio pubblico italiano.Disse in quegli anni Reginald Bartholomew (ambasciatore americano a Roma e futuro presidente di Merril Lynch Italia): "Continueremo a sottolineare ai nostri interlocutori italiani la necessità di essere trasparenti nella privatizzazione, di proseguire in modo spedito e di rimuovere qualsiasi barriera per gli investimenti esteri"
Capito? Rimuovere ogni barriera per gli investimenti esteri!!! Ed è proprio quello che hanno fatto Prodi, Ciampi, Draghi & C.Hanno talmente lavorato bene, che oggi Draghi è stato premiato con la direzione della Banca d'Italia. "Una scelta di alto profilo"] dice Romano Prodi in merito al nuovo capo di Palazzo Koch! E ci credo: il leader della sinistra è stato (e forse lo è ancora) consulente guarda caso proprio della Goldman Sachs (nonchè presidente dell'iri per ben due volte), e uno dei protagonisti della svendita italiana. In tredici anni decine e decine di grosse aziende nostrane passarono in mani straniere (per esempio Buitoni, Invernizzi, Locatelli, Ferrarelle, e moltissime altre)...
Ho un dubbio?? atroce, alla luce di questi fatti documentati, se Prodi ha attuato o no la svendita dei nostri "gioielli" alla sua datrice di lavoro (documentato) la Goldman Sachs?



Commenti

Post popolari in questo blog

Semi di albicocca contro i tumori

Elenco dei prodotti israeliani da boicottare

Vaccino obbligatorio? Cosa fare per neutralizzarlo.

Mio figlio ha sempre cerchi scuri sotto gli occhi, perché?

Romina Power: "Dico no ai vaccini e vi spiego perché"

Chemtrails. Chiudono la bocca alla vera informazione