LE RAZZE UMANE NON ESISTONO

La differenza genetica all’interno della specie umana è decisamente inferiore a quella che si osserva nelle scimmie, dove è facile stabilire l’esistenza delle razze. Inoltre, le caratteristiche genetiche che determinano i caratteri utilizzati per distinguere le razze umane non mostrano una particolare ricorrenza all’interno delle etnie. L’analisi dei diversi blocchi ha dimostrato come questi siano più diversi tra persone appartenenti alla stessa etnia, rispetto a quello che si osserva confrontando etnie diverse. Geneticamente parlando sono più diversi due italiani che un italiano e un africano presi a caso: si può affermare quindi senza ombra di dubbio che nella specie umana non esistono razze dal punto di vista genetico.

http://www.torinoscienza.it/dossier/non_esistono_razze_umane_2750 

Cosa ci fa credere che esistano le "razze"? Il colore?
No, il colore della pelle non fa degli esseri umani "abbronzati" una razza a parte, il colore della pelle è solo un adattamento dell'uomo alle condizioni ambientali.
Voi mi direte: ma gli africani e gli aborigeni australiani, sono tutte e due popolazioni "molto abbronzate", allora la razza nera esiste! Niente di più erroneo, noi italiani siamo geneticamente più simili agli africani che gli aborigeni,agli africani, e gli aborigeni sono geneticamente più vicini agli asiatici.
Dunque il colore della pelle non è una prova certa dell'esistenza delle "razze".
Seguendo gli studi genetici, possiamo dire che veniamo tutti dall'Africa, e possiamo seguire alla traccia, le migrazioni dei nostri antenati dall'Africa fino in Australia....
Ho trovato uno studio molto interessante, con queste mappe genetiche che mostrano la stupidità delle teorie dei secoli passati sull'esistenza delle razze:

               

LE MAPPE GENETICHE:
http://www.torinoscienza.it/giochi/storia_e_geografia_dei_geni_5007
http://www.focus.it/Scienza/notizia/Le_razze_non_esistono.aspx

Commenti

Unknown ha detto…
Nulla di più falso!!! Dal punto di vista genetico, sono più simili due italiani, perchè hanno quasi certamente un antenato in comune più vicino, rispetto ad un italiano ed un africano.
Giuditta ha detto…
Mi dispiace ma è così, almeno secondo questi ricercatori; sembrano studi genetici seri. Per esempio, secondo recenti studi, sono più simili: un turco e un toscano doc, che un milanese e un siciliano (io sono meridionale). Ma può sempre essere che questi studi siano stati falsificati, hai visto mai! Non ci si può fidare di nessuno.
Ho visto che i link del post sono cambiati, ne approfitto per aggiornarlo. Ciao.
paso ha detto…
Giuditta, ho avuto recentemente un'accesa discussione con un amico (col quale peraltro ho SPESSO accese discussioni...) proprio su quest'argomento.

il fatto è che non è possibile negare che le razze umane esitano e quando si cerca di addurre delle dimostrazioni geniche si sbaglia in partenza oppure non si prendono in esame le differenze significative.
la diversificazione in razze è propria di qualsiasi specie ed è dovuta al naturale adattamento all'ambiente: perché mai l'Uomo, nella sua sconfinata presunzione, dovrebbe essere esente da questo fenomeno?
la stessa ricerca genetica è capace d'individuare gruppi detti "etnici" ma in realtà razziali anche nella sola popolazione italiana autoctona: un esempio è la grossa omogeneità genetica dei (veri) sardi, di alcuni gruppi di calabresi, cilentani, ecc. che li caratterizza oltre che dal punto di vista somatico anche per una maggior o minore resistenza a determinate malattie.
i farmaci - ammesso che ne esistano di efficaci... - andrebbero adattati anche alla razza oltre che al gruppo sanguigno, al sesso ecc. perché ognuno di noi in base a queste differenze reagisce diversamente a determinate sostanze.

110 razze classificate di cani dimostrano che si può essere cani - a pari diritti - anche nella diversità.
perché non si dovrebbe ammettere che un chihuahua è DIVERSO da un alano?
fornir loro lo stesso vitto solo perché entrambi sono cani costituirebbe un'imperdonabile (mancata) discriminazione!

stessa cosa accade per l'Uomo ma il vero problema non è naturale bensì cultural-politico: se, andando contro natura, ci siamo imposti questo tabù della razza è solo perché è purtroppo nella nostra natura competitiva e protezionistica diffidare di chi è diverso ed il Potere da sempre ha giocato su questo.

tuttavia questo non autorizza nessuno a considerare una razza "migliore" o avente più diritti rispetto ad un'altra, autorizza e costringe solo a prendere atto obiettivamente di determinate differenze somatiche ed ATTITUDINALI che rendono una razza più adatta di un'altra ad una determinata attività o sopravvivenza in un determinato ambiente e questo nessuno può negarlo!
se mi trovo nello scompartimento di un treno e ho caldo mentre il buon indigeno africano di fronte a me ha freddo abbiamo ragione tutti e due ed antrambi abbiamo i nostri diritti e si cerca di trovare un compromesso valido per tutti e due (ovvero si apre il finestrino anche se è inverno, io alleggerisco l'abbigliamento mentre lui si copre con indumenti adatti, ove possibile, e si va via in allegri ed in pace)

non prendere in considerazione queste differenze costituisce una forma che io chiamo di "razzismo negativo" che può portare parimenti a generare ingiustizie:
- non puoi pretendere che un pigmeo sia bravo come un watusso a... raccogliere la frutta sui rami più alti;
- non puoi pretendere che chiunque possa passeggiare in tutta sicurezza su delle impalcature alte centinaia d metri dal suolo se non è appartenente ad una determinata genìa di nativi americani che per loro natura NON soffrono di vertigini;
- non puoi pretendere che un eschimese sopporti il caldo sahariano e non puoi pretendere che un sahariano si lavi ogni mattina con la neve!
- ecc. ecc. al mio amico avevo fatto una decina di esempi del genere, più o meno realistici o ironici.

insomma w le razze gioiosa espressione della varietà della natura, w le differenze,
abbasso i greggi di pecore (e di umani) omologati loro malgrado solo per una correttezza politica presunta e funzionale solo agli scopi del Potere!
Giuditta ha detto…
Ciao paso! Io non riesco assolutamente a capire questa questione delle razze umane. Quello su cui cerco di basarmi sono le presunte migrazioni umane e la genetica, e il Resus. Sembrerebbe che la culla dell'umanità sia l'Africa. In seguito l'uomo ha popolato l'Europa e l'Asia e poi l'America e l'Australia. Secondo questa teoria e gli studi genetici, io stessa sono a metà strada tra un africano e un aborigeno australiano. Inoltre il colore, la resistenza al freddo o al caldo, le vertigini, ecc. sono solo adattamenti all'ambiente. Non vedo assolutamente come possiamo paragonare queste differenze alle differenze canine più spiccate e artificialmente create. Un aborigeno ha la pelle scura, il naso largo, ma non è un africano.
paso ha detto…
Ciao G.
non sostengo tesi diverse dalle tue, ovvero: dò per scontato che le razze nell'ambito di una specie si creino spontaneamente per adattamento all'ambiente, ma ciò che dico è che se esiste una "questione" razziale è solo perché nel corso della storia c'è stato - e c'è ancora purtroppo - qualcuno che sulle nostre differenze, sempre più sfumate e che alla fine con l'odiata globalizzazione confluiranno nel melting pot, ha basato campagne d'odio funzionali agli scopi del Potere.
nel senso: visto che queste differenze esistono in modo palese, sfruttiamole per il solito divide et impera

la reazione morale a tutto questo, da parte delle coscienze telecomandate, è stata di tipo isterico con la creazione di un meccanismo di difesa, ovvero un tabù che impedisce di affrontare serenamente qualsiasi discorso sulle razze umane senza che insorga qualcuno a conferirgli una valenza morale e politica.

da sempre, affrontando l'argomento mi riferisco e sottolineo esclusivamente gli aspetti biologici della presunta "questione" senza sfiorare minimamente gli addentellati sociali ma non riesco a capire perché, finisco sempre per essere trascinato in discorsi politici che aborro per mia natura.

è un fatto che il 20% della nostra massa cerebrale sia deputata alla scansione dei volti e ciò nel corso dell'evoluzione ci è tornato utile per identificare immediatamente e senza ombra di dubbio un nostro familiare così come distinguere un componente della nostra etnia (razza) da un "intruso" in tempi in cui bisognava preoccuparsi quando ciò accadeva!
adesso non abbiamo (quasi) più motivo di preoccuparci del diverso ma ciò non toglie che siamo ancora in grado di identificarlo!
che senso ha reprimere culturalmente una capacità acquisita e far finta tutti d'accordo che le razze umane non esistano?

la stessa eugenetica si basa su teorie che assegnano a determinate caratteristiche criteri di "superiorità": se ci ostiniamo a sostenere che le razze umane non esistono, facciamo il gioco di chi sta lavorando per creare il Superuomo (magari di due sole categorie: quello che comanda e quello che subisce docile il suo volere) eliminando dalla faccia della Terra tutte le (scomode) razze che non rispondono ai loro parametri perché tanto "le razze non esistono" !!
e così andrebbe persa una parte del patrimonio genetico dell'umanità, come è successo per qualsiasi razza animale esitinta nel corso dei millenni.
dico io: se ciò deve accadere, lasciamo che sia la natura a farlo, non l'Uomo.

non a caso, esistono vaccini e medicamenti, largamente sperimentati su popolazioni ignare in Africa ed altrove, mirati proprio ad ottenere determinati risultati (negativi!) su determinati ceppi razziali e non su altri: se le razze non esistessero a livello genetico, come farebbero ad ottenere risultati del genere?

l'eugenetica corrisponde alla selezione operata dall'Uomo sulle razze canine che a loro volta sono il frutto di una selezione naturale. tutto qui.
il vero problema insorge quando non è la Natura ma l'Uomo a voler fissare i parametri, sia per noi che per i cani...
Anonimo ha detto…
ciao a tutti... io sto finendo la terza media e dovrei fare l' esame proprio su questo argomento: "le razze".
io penso che le razze umane non esistano. di questo che ho appena detto ne sono più che certa. prima però di spiegarvi perché vorrei che ci pensaste un attimo da soli rispondendo alla mia domanda:"che cosa s'intende con la parola razza in termine scientifico?"
se non lo sapete cercatelo pure su google... e senza che io vi continui a spiegare le mie teorie (che possono essere al quanto soggettive)troverete sicuramente la risposta li! in base alla definizione trovata ditemi con che criterio affermate l' esistenza delle RAZZE umane! un bacio :)
Giuditta ha detto…
Le razze non esitono, hai ragione.
paso ha detto…
Giuditta, sai qual'è l'arma più potente dei disinformatori?
L'accusa di "bufala".
Essa rappresenta il terrore e la perdita immediata di visibilità sociale per chiunque frequenti la Rete.
Basta accusare qualsiasi FATTO di essere una "bufala" per assistere all'immediato schieramento di forze accomunate da uno scetticismo oltranzista che nulla a che vedere con la capacità di analisi.

Ho già esposto nei due post precedenti le motivazioni della mia visione delle cose, ora mi sembra fuori luogo e poco efficace insistere in questa sede, rispettando le IDEE di chiunque, e allora ho scritto un breve articolo che suggerisce la vera funzionalità del RAZZISMO NEGATIVO, come lo definisco io...:
=> http://itruffatori.blogspot.it/2012/06/la-grande-truffa-delle-razze-umane.html

Come sempre, grazie dell'ospitalità

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