Privatizzare l'acqua! Sono pazzi questi romani!


A Parigi ridono e dicono SPQR (sono pazzi questi romani)
su SLec

Ma qualche anno fa il ministro Lanzillotta (Governo Prodi) non proponeva qualcosa del genere sui servizi pubblici?
per seguire l'acqua pubblica, vedi http://www.acquabenecomune.org - franz

Sara' il regalo di Natale per i cittadini francesi della capitale. Come già annunciato in campagna elettorale, il sindaco Bertrand Delanoë non rinnoverà i contratti di distribuzione e gestione della rete idrica pubblica con le multinazionali Veolia e Suez, in scadenza il 31 dicembre 2009.
Da gennaio l'acqua di Parigi verrà gestita da un nuovo ente, pubblico, che si chiamera'
“EAU DE PARIS” e che si occuperà di ogni singola fase del processo: dalla captazione delle fonti alla fatturazione.
Grazie alla ri-municipalizzazione dell'acqua, il Comune risparmiera' circa 30 milioni di euro all'anno, che serviranno a migliorare la rete di distribuzione e bloccare il prezzo dell'acqua a 2,77 euro al metro cubo fino al 2014. (Fonte: Buonenotizie.it)

da qui

Il nodo è semplice. Lo Stato è in bolletta, da vent'anni non investe più come si deve sulla rete e oggi meno che mai ha soldi per un'azione di ammodernamento che costerebbe come otto ponti sullo stretto di Messina. Meglio dunque lasciare la patata calda ai privati, che con meno remore politiche potrebbero scaricare sulle tariffe il costo di un'operazione indilazionabile, e che per la mano pubblica è una delle ultime ghiotte occasioni di far cassa. Da qui un decreto che, caso unico in Europa, obbliga a mettere in gara tutti i servizi legati all'acqua e accelerarne la trasformazione in Spa, dimenticando che, quasi ovunque le grandi società sono entrate nel gioco, le tariffe sono aumentate in assenza di investimenti sulla rete…

…La storia dell'umanità lo dice chiaro. Chi governa l'acqua, comanda. Le prime forme di compartecipazione democratica dal basso sono nate in Italia attorno all'uso delle sorgenti, quando i paesi e le frazioni hanno pensato ad affrancarsi grazie all'acqua. Lo scontro non è tra pubblico e privato, ma tra controllo delle risorse dal basso e delega totale dei servizi, con conseguente, lucroso monopolio di alcuni. Oggi potremmo dover rinunciare a un pezzo della nostra sovranità.

dice Paolo Rumiz



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