Virus ucraino: allarme in Europa, ma dov’è la verità?


Di Fabio Ghioni

Peste polmonare, spagnola, influenza suina, un mix o niente di tutto questo? Il virus che ha infettato milioni di persone e causato 189 morti in Ucraina non è ancora stato identificato e sta causando allarme anche in Europa. Intanto, scuole, nursery e università rimangono chiuse e i ritrovi pubblici banditi.

I ricercatori dell’OMS stanno conducendo analisi negli ospedali di Kiev e Lviv, su richiesta del presidente Viktor Yuschenko. Mentre alcuni virologi affermano che la combinazione di più ceppi virali (suina, due diverse stagionali e californiana) possa aver prodotto un nuovo virus ancora più aggressivo, le testimonianze dirette sembrano smentire che si tratti di influenza.

Il primario del pronto soccorso di Lviv, Myron Borysevych, ha confermato sei decessi, diagnosticati come casi di polmonite virale. “Abbiamo mandato le nostre analisi a Kiev. Non crediamo si tratti del virus H1N1, ma non sappiamo nemmeno che tipo di polmonite sia”. Secondo la testimonianza diretta di un dottore ucraino, che ha effettuato l’autopsia su due vittime: “I loro polmoni erano completamente anneriti, come fossero carbonizzati.” Sempre su questa pista arriva la notizia che tutti 22 decessi avvenuti nella regione della Bucovina sindrome da distress virale, che causa appunto la totale distruzione dei polmoni.

Anche i laboratori inglesi di Mill Hill North London stanno esaminando il virus. Alcuni ricercatori hanno ravvisato sintomi simili a quelli riscontrati nelle vittime della influenza spagnola del 1918-19, ma affermano anche che i campioni finora a loro disposizione sono ancora troppo pochi per averne la certezza.

Intanto, le nazioni limitrofe stanno prendendo misure di sicurezza. Russia, Slovacchia, Polonia, Ungheria e Romania stottopongono a controlli sanitari chiunque entri nei loro confini dall’Ucraina. La Slovacchia ha chiuso due frontiere su cinque. Il primo ministro polacco Donald Tusk ha scritto al presidente della Commissione Europea Jose Manuel Barroso e al Primo Ministro svedese Friedrik Reinfeldt, presidente di turno dell’Unione Europea. Nella sua lettera, Tusk ha chiesto interventi rapidi a livello europeo.

Quale verità?

La vicenda del virus ucraino ci induce a una riflessione più ampia rispetto agli allarmi attuali riguardo all’influenza suina. Pochi sanno che l’intera campagna contro il fumo è stata originariamente architettata poiché il combustibile di alcuni vettori spaziali americani conteneva un isotopo del plutonio in forma gassosa che, anche se rilasciato in microscopiche quantità nell’atmosfera, se respirato causava cancro mortale ai polmoni.

La campagna sul fumo che causa tumore ai polmoni serviva a deflettere l’attenzione sull’aumento di decessi per tumore. Infatti il termine “fumo passivo” è stato inventato apposta per giustificare le morti dei non fumatori. Le aziende produttrici di tabacco si sono sottoposte volentieri a questa gogna e alle cause civili perse, in quanto il governo ha provveduto a compensare in toto le loro perdite.

Siamo di fronte allo stesso metodo? Se non è l’influenza suina a causare le morti, ma un virus ben più letale e ingegnerizzato in laboratorio, a cui aveva alluso il professor Joseph Moshe prima dell’arresto, questo virus è sfuggito al controllo o è stato rilasciato intenzionalmente? Se è intenzionale, chi sono i privilegiati che potranno aver accesso a una cura?

Fonti:
Doctors learned why Ukrainians dying! – Mignews
British scientists testing Ukrainian ’super flu’ that has killed 189 people
Vaccino o arma biologica? Emergenza in Ucraina

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Virus in Ucraina, forse attacco batteriologico

Commenti

Ron ha detto…
Ciao Giuditta, è la prima volta che sento questa storia sul fumo e devo dire che faccio fatica a credere che non ci sia correlazione tra fumo attivo e cancro. Ho avuto anche delle esperienze dirette su alcune persone care che ora non ci sono più. Sul passivo ho anch'io qualche dubbio, ma sempre a basse quantità perchè se respiro davanti a un fumatore che fuma 20 sigarette e più al giorno, beh bene non fa. Se ti è possibile vorrei qualche evidenza in più su questo tema che credo interessi anche molte persone.
Giuditta ha detto…
Il post non è mio, avevo dimenticato di inserire l'autore e il suo indirizzo. Girerò la domanda a lui, per avere più informazioni. Io non fumo e non sopporto l'odore del fumo di sigaretta. Ma questo fatto del fumo passivo ecc. logicamente devo ammettere che non sta in piedi! Con tutte le sostanze velenosissime che ci sono nell'aria: gas di scappamento, prodotti chimici, fumi delle fabbriche, scie chimiche, nanoparticelle, ecc. del fumo passivo filtrato dai polmoni dei fumatori (questi si in serio pericolo!)a pensarci bene è veramente una grossa balla! Allora a chi giova la faccenda? Il post mi è piaciuto specialmente per questo, perciò l'ho pubblicato per farlo conoscere di più.
CORS ha detto…
Ciao Giuditta
Seguo il tuo Blog da un pò di tempo e penso sia una delle migliori fonti d'infoprmazione alternativa al sistema nel web.
Sono molto interessato a sapere dove hai trovato e cosa rappresentano le 2 immagini che raffigurano un uomo incappucciato con una maschera col becco ed una bacchetta in mano che hai pubblicato su questo articolo e sull'altro della peste polmonare in India.
Grazie mille per l'attenzione
Cordiali saluti
Giuditta ha detto…
Ciao CORS! Grazie mille per i complimenti!
Le immagini che ho inserito sono i Medico della Peste o Angeli della Peste che indossano maschere dal lungo naso simile al becco di una cicogna. Era una protezione ideata, per proteggersi dai miasmi della peste e dall'odore dei cadaveri. I Medici della Peste inserivano delle erbe aromatiche (oggi sappiamo che le stesse erbe sono antibatteriche o antivirali) all'interno del becco delle maschere, indossavano degli occhiali e toccavano gli appestati e i loro indumenti solamente con una bacchetta di legno. Tutti questi erano considerati mezzi di protezione indispensabili per non venire contagiati. L'immagine di questo post fa parte di un trattato del 1656:
http://fr.wikipedia.org/wiki/Peste_noire

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