H1N1 che muta: non sempre in peggio...

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di Attilio Speciani

Ancora una volta l'allarmismo ha preso il sopravvento e molte testate giornalistiche hanno subito ripreso il tema pronosticando devastazioni mondiali perché ben 3 persone sono state trovate ammalate in Norvegia con ceppi mutanti di questo virus H1N1 suino.

Facile proporre situazioni di dramma e di preoccupazione, sulla falsa riga di quanto certa stampa ha fino ad oggi gestito la comunicazione sul virus H1N1. In realtà la mutazione di un virus è un fatto normalissimo (accentuata purtroppo dal fatto che le persone che si infettano non hanno una sufficiente quantità di minerali difensivi al loro interno) e porta a due possibili strade.

La prima è quella estremamente rara di un peggioramento della situazione epidemiologica con comparsa di un virus che travolge qualsiasi difesa. Si tratta di un tema proposto fin dalla SARS, forse fin troppo usato per spaventare e ormai spuntato , anche se qualcuno che abbocca si trova sempre.

La seconda possibilità è quella frequentissima della scomparsa graduale del virus alla fine della stagione invernale. Una volta che tutto il mondo ha comunque fatto al conoscenza con il virus e che gli anticorpi diffusi tra la popolazione sono decisamente in buona quantità, il virus, con una o più mutazioni sparisce dalla faccia della terra o comunque riduce la sua influenza a aree ristrette.


La scomparsa di un virus è un fenomeno presente per tutte le influenze che hanno colpito questo nostro mondo. Come una scarpa vecchia, alla fine della stagione, i virus vengono buttati. E' quello che succederà al virus H1N1 a dispetto di quello che stanno cercando di proporci. E' quello che è già successo nell'emisfero Sud del mondo, con il passaggio praticamente inavvertito della epidemia influenzale suina.

Ci troveremo con tutta probabilità con un numero enorme di dosi vaccinali non utilizzate, per cui prevedo già che la comunicazione pubblica farà fare a questo virus un nuovo giro del mondo. Ci aspettiamo un virus H1N1 globe trotter che ripercorrerà il mondo intero in modo del tutto inusuale per la seconda volta fino a che tutti i vaccini necessari non troveranno la loro collocazione.


Se il virus inizia a mutare, non è l'inizio della fine del mondo, ma nella stragrande maggioranza dei casi solo l'inizio della fine del virus. Peccato che nessuno ce lo spieghi...

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