I banchieri sponsor di Karl Marx.

Da dove veniva il denaro di  Karl Marx? Di che cosa viveva?
Il marxismo è un metodo di consolidamento del potere da parte dell'elite. Non è assolutamente un movimento che si preoccupa di alleviare la miseria dell'umanità povera o "emergente": è puramente e semplicemente una politica elitaria, che consiste nell'organizzare la lotta del proletariato contro la borghesia al fine di dividere per meglio far regnare l'oligarchia.
Traduzione e ricerche di Giuditta per TUTTOUNO.
 
Le ricerche sul finanziamento di Marx ed Engels siono state realizzate da Antony Sutton.
Antonio Cirillo Sutton è nato il 14 febbraio1925 in Inghilterra, e ha trascorso gran parte della sua vita negli Stati Uniti, dove divenne cittadino nel 1955. Morì il 17 giugno 2002 e ci ha lasciato un opera che rimarrà per molti un modello per indagare sui retroscena della storia. Dottorato di ricerca presso l'Università di Southampton (UK), una laurea in economia e ingegneria, frequentazione delle Università di Londra e di Göttingen (Germania), Sutton ha lavorato nel settore minerario e l'industria del ferro e dell'acciaio, prima della laurea all'Université d’État de Californie. E 'stato poi professore di economia presso la California State University di Los Angeles, poi ricercatore presso la Stanford University per sette anni.

Da dove veniva il denaro di  Karl Marx? Di che cosa viveva?
Scopriamo indagando che i suoi fondi provenivano principalmente da quattro fonti, e ciascuna di queste quattro sorgenti possono essere collegate alle élite regnanti in Germania e negli Stati Uniti. L'intermediario responsabile del finanziamento della stampa del «Manifesto» non era altri che Jean Laffite, un pirata (filibustiere e corsaro) della Louisiana, che tra altre occupazioni successive, fece dello spionaggio per conto della Spagna e fu emissario per gruppo di banchieri americani.

Nel suo diario (The Journal of Jean Lafitte: The Privateer-Patriot's Own Story, New York, Vantage Press, 1958, p. 126), Jean Laffite ricorda il suo lavoro clandestino come emissario dei banchieri americani. Inoltre, egli menziona il 24 aprile 1848:
"I miei incontri erano brevi ma diretti. Io vivevo a Parigi nella casa del signor Louis Bertillon, e qualche volta in un hotel. Ho incontrato i signori Michel Chevreul, Louis Braille, Augustin Thierry, Alexis de Tocqueville, Karl Marx, Friedrich Engels, Daguerre e molti altri ... Nessuno sapeva il vero motivo della mia visita in Europa ... per finanziare due giovani, il signor Marx ed Engels, per aiutarli ad ammorzare la rivoluzione operaia in tutto il mondo ... "
Ed eccoci qui. Jean Laffite è stato l'agente delle banche statunitensi interessate al finanziamento del "Manifesto del partito comunista" di Karl Marx. Jean Laffite scriveva spesso al suo amico artista De Franca, che si trovava a Saint Louis nel Missouri, sui finanziamenti a Karl Marx. Le lettere nel suo diario lo provano  (quella del 29 settembre 1847 in particolare).

La seconda fonte di finanziamento americano a Karl Marx era un certo Charles Anderson Dana*, direttore del New York Tribune, proprieta' di Horace Greeley. Greeley e Dana sono stati entrambi fraternamente associati con Clinton Roosevelt (Clinton Roosevelt's Communist Manifesto). Dana assunse Marx come giornalista nel New York Tribune. Marx scrisse più di 500 articoli in dieci anni dal 1851 al 1861
La principale fonte di finanziamento del tedesco Marx proveniva dal suo socio Friedrich Engels, il figlio di un ricco industriale di cotone di Brema e fornitore di fondi di Marx per molti anni.
Più sorprendenti sono le sovvenzioni versate a Marx dall'elite prussiana.
Karl Marx sposa Jenny von Westphalen. Fratello di Jenny, il barone Ferdinand Otto von Westphalen ministro prussiano degli Interni (supervisore della polizia), nello stesso periodo in cui Karl fu oggetto di una "indagine" da parte dei servizi in questione. Infattie, il fratello di Marx fu incaricato di investigare sulle sue attività sovversive.
Anno dopo anno, la famiglia von Westphalen sostenne attivamente Marx. Durante 40 anni, Demuth, la serva di Marx fu pagata da von Westphalen. Le due prime opere di Marx furono scritte in un "immeuble de rapport" (ndt. un palazzo hotel diviso in appartamenti in locazione) di von Westphalen Kreuznach, i soldi provenenti da questo edificio erano per Marx.
Insomma, dai banchieri americani all'aristocrazia tedesca, Marx è stato profusamente finanziato per il suo "Manifesto" e gli scritti che seguirono.

Ma perché l'élite finanziava Marx?
Semplicemente perché tutto l'armamentario filosofico di Marx mira allo sterminio della classe media e la supremazia delle élite. Il marxismo è un dispositivo di consolidamento del potere da parte dell'elite. Non è assolutamente un movimento che si preoccupa di alleviare la miseria dell'umanità povera o "emergente": è puramente e semplicemente una politica elitaria, che consiste nell'organizzare la lotta del proletariato contro la borghesia al fine di dividere per meglio far regnare l'oligarchia.
Morphéus n°48  http://www.morpheus.fr/spip.php?article173
Fonti dell'autore:
  • Complot de la Réserve Fédérale - Antony Sutton edizioni Nouvelle Terre (pp. 61-68, 2009).
  • Wall Street and the Bolshevik Revolution by Antony Sutton (1970).
  • Wall Street and the Rise of Hitler by Antony Sutton, (1970).
Fonti della traduttrice:
* "Se un cane morde un uomo questo non fa notizia, ma se un uomo morde un cane, questo fa notizia." Charles Anderson Dana

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