Messico, Pandemia, Sarkozy e Sanofi-Aventis

Da Le blog de l'info libre.
Titolo originale

Cosa hanno in comune Sarkozy, una pandemia, Sanofi-Aventis e un viaggio in Messico?
Ammetto che io stesso non ci avrei mai pensato, se non avessi accumulato alcuni fatti preoccupanti.
Non voglio dare una conclusione affrettata, ma i fatti devono essere esposti. Eccoli:

- Il 9 marzo 2009: Comunicato ufficiale di Sanofi-Aventis sul loro stesso sito. Ecco l'estratto più significativo:

Contratto firmato in Messico all'occasione della visita ufficiale del presidente Nicolas Sarkozy.

Sanofi-Aventis (EURONEXT : SAN et NYSE : SNY) ha annunciato oggi la firma di un contratto con le autorità messicane, per la costruzione di una fabbrica per la produzione del vaccino contro l'influenza, che rappresenta un investimento di 100 milioni di euro.

L'annuncio è stato dato nel corso di una cerimonia in presenza di Felipe Calderon presidente del Messico e Nicolas Sarkozy, presidente della Repubblica Francese, in visita ufficiale in Messico.
L'impianto sarà costruito e gestito da Sanofi Pasteur, la divisione vaccini del Gruppo Sanofi-Aventis, rappresentata da Chris Viehbacher, direttore generale Sanofi-Aventis.

"Con la costruzione di questo impianto, Sanofi-aventis è orgogliosa di contribuire al rafforzamento delle infrastrutture sanitarie del Messico, e desidero sottolineare l'impegno esemplare per la salute pubblica di questo paese, attraverso il suo programma di vaccinazione contro l'influenza e di preparazione alla pandemia ", ha detto Chris Viehbacher. "Questo investimento dimostra l'impegno locale della Sanofi-Aventis per la salute mondiale. L'impianto sarà un bene per la salute pubblica, per i messicani e anche per l'America Latina, in preparazione di una pandemia di influenza ".

- 14 e 15 marzo 2009: Visita ufficiale di Nicolas Sarkozy.

- 24 aprile 2009: L’OMS parla ufficialmente di 943 casi d'infezione legata a quella che chiamano, in quel momento, febbre porcina, come spiega France 24.

- 04 mai 2009: La parola "pandemia" è su tutte le bocche, e l'OMS passa ufficialmente al livello 5, sulla scala di 6, nonostante il livello di allarme per una pandemia non aveva mai superato il livello 3, fino ad ora. (France Info)

Bisogna ammettere che queste coincidenze sono inquietanti, tanto più che un'infermiera, Anne Perraut Soliveres, ci regala una divertente testimonianza in Libération.fr :

“Perché sono così tanto esasperata dal baccano mediatico intorno al virus d'origine porcina detto H1N1? E' perché lo stesso baccano, di non molto tempo fa, intorno a quello del pollo, mi aveva già violentemente esasperata? Libera di passare per una pericolosa pazza irresponsabile, o una dolce folle, rifiuto di fare finta di giocare a questo gioco perverso, che consiste nel farsi paura e fare paura agli altri abusando di alcuni termini, o addirittura traviandoli.

Se il mio dizionario ha ancora il suo significato, una pandemia è una contaminazione a grande scala. Ma, se il principio di precauzione deve essere auspicabile ogni volta che un virus si sviluppa da qualche parte, l'impresa che consiste nell'intrattenere il panico sciorinando l'orgia di miliardi di scatole di Tamiflu, chiuse a grandi spese in scantinati sicuri, al momento della precedente, supposta, epidemia di H5N1, dovrebbe maggiormente intrigare i mass media così rapidi da gettarsi sulla primo osso succulento. Oserei chiedere quali sono le date di scadenza di queste scatole chiuse (da quanto tempo di già?) e quante maschere scadute (quelle che il ministero della sanità mi aveva personalmente inviate, lo sono già scadute da due anni…)?

La popolazione sa che il bilancio della sicurezza sociale che non può più coprirla secondo le sue necessità, è illimitato quando si tratta di finanziare i fantasmi di influenza o altre catastrofi planetarie virtuali? Senza contare il costo delle formazioni obbligatorie di tutti i paramedici e altri protagonisti del sociale, ........ed altri scherzi costosi? I cittadini sanno quanto pagano per intrattenere queste cantine di Tamiflu deteriorabili (poiché contrariamente al vino, il tempo rovina questa preziosa medicina, di cui nulla garantisce che sia efficace contro un virus ancora sconosciuto?) Infine, qualcuno può dirci quanto ha fatto guadagnare tutto ciò al laboratorio che fabbrica il prezioso anti virus?

Inoltre, come si può chiamare pandemia (ma anche epidemia!) una patologia che tocca meno di mille persone su tutta la superficie della terra, quando siamo quasi 7 miliardi? A meno che i nostri dirigenti abbiano bisogno di deviare un po' i nostri spiriti dalla crisi che hanno provocato e di cui noi siamo tutti le vittime, a livello mondiale questa volta, e senza Tamiflu per farcelo ingoiare… “

E nello stesso tempo, la produzione di Sanofi-Aventis, fornitore della Roche nella produzione del Tamiflu é al massimo… .

Anche se tutto ciò dovessero essere soltanto coincidenze, occorre comunque constatare, che si inseriscono perfettamente nell'ambito di un puzzle ben orchestrato. I poliziotti dicono spesso di un caso: "Oltre 2-3 coincidenze, si tratta di un affare losco".

L'avvenire ci darà forse altri indizi. A tutti i lettori: "Il dibattito è aperto."

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