UE: "ISRAELE NON È AL DI SOPRA DELLE LEGGI"

Nella sua riunione del 5 novembre a Bruxelles, la Commissione degli affari esteri e di sicurezza del Parlamento europeo ha firmato una proposta della Commissione europea e del Consiglio, riguardante la partecipazione d ’Israele ai programmi comunitari europei.
Questo nuovo protocollo di cooperazione offre ad Israele un accesso illimitato al programma di ricerca scientifica, accademica e tecnica.

Se questo testo è adottato, ciò significa che piano piano, tutte le domande del governo israeliano saranno soddisfatte. Cioè la sua partecipazione a tutti i programmi europei, donandogli lo statuto di membro dell'Unione europea, e beneficerà di tutti i vantaggi senza alcuno obbligo (come la Gran Bretagna), e nessun dovere riguardo ai palestinesi. Nessuna condizione riguardante il rispetto del diritto internazionale, dei diritti dell'uomo o il rispetto dei termini “dei negoziati di pace„ con i palestinesi.

Questo nuovo protocollo di cooperazione Ue-Israele interviene mentre, sul campo, Israele accelera la costruzione di colonie, rafforza la segregazione dei territori palestinesi, in particolare nella striscia di Gaza, e pratica numerose forme di violazione dei diritti dell'uomo.

Vorrei con questo messaggio invitarvi a mobilitare l'insieme delle organizzazioni non governative del nostro paese, per intervenire presso il PE per non accordare questo privilegio ad Israele prima che esso metta in opera i principi della pace.

Ecco un legame Internet dove potete trovare tutte le informazioni necessarie per contattare i nostri eurodeputati.

http://www.europarl.europa.eu/membe...
http://www.europarl.europa.eu/news/public/default_it.htm


Il Parlamento Europeo sospende il voto sul potenziamento delle relazioni con Israele
Autore:

LUISA MORGANTINI
http://luisamorgantini.net/
Bruxelles, 4 dicembre 2008

Il Parlamento Europeo rinvia il voto sulla proposta di Commissione e Consiglio per l'avvio del protocollo di cooperazione tra Israele e UE e sui principi generali della partecipazione di Israele nei programmi comunitari, che avrebbe dovuto tenersi domani a Bruxelles.

Un voto che avrebbe rappresentato un passo importante nel processo del potenziamento dei rapporti tra UE e Israele, come richiesto anche dal ministro degli esteri israeliano, Tzipi Livni nel corso della sua audizione alla Commissione Esteri del PE, nel quadro del Protocollo per l'Accordo di Associazione tra Ue e Israele.

Ma il Parlamento si è espresso in modo diverso: 194 Deputati contro 173 hanno chiesto di posporre il voto ad una data ancora da definire su richiesta del gruppo GUE/NGL e dei Verdi con l'accordo di Socialisti, parte dei Liberali e qualche popolare.

"E' tempo che il governo israeliano non si consideri al di sopra della legalità ed inizi a rispettarla, a cominciare dal blocco degli insediamenti e dalla fine dell'assedio a Gaza. Fino a quando questi segnali non verranno dati dal governo israeliano il Parlamento Europeo non è disposto a votare" ha dichiarato Luisa Morgantini, Vice presidente del Parlamento Europeo.

"Si tratta di un messaggio politico importante che non vuole essere un segnale contro Israele, ma vuole fare assumere la responsabilità ai dirigenti Israeliani affinché i negoziati tra palestinesi ed israeliani siano efficaci e possano davvero vedere una soluzione pacifica nella sicurezza dei due popoli.

Un segnale che rappresenta anche un monito al Consiglio dei Ministri UE ed alla Commissione Europea affinché pressioni siano fatte su Israele per fermare i coloni e la colonizzazione dei territori occupati del '67.

Ma questo voto è anche un segnale di speranza per i Palestinesi, affinché sappiano che il Parlamento Europeo, non è sordo alle sofferenze della popolazione di Gaza e della West Bank e che intende non solo deplorare ma fare atti concreti affinché la legalità internazionale e il rispetto dei diritti umani vengano rispettati da tutti.

E' anche una risposta alla richiesta del Primo Ministro Salam Fayyad, che aveva lanciato un appello all'Unione Europea per non potenziare i rapporti con Israele visto che dopo Annapolis non vi sono stati miglioramenti, né la fine dei blocchi né il congelamento delle colonie; e anche una risposta alla società civile palestinese e alle Ong che hanno inviato lettere ai Parlamentari Europei.

Infine questo voto è un fatto positivo anche per noi europei, che dimostriamo a noi stessi e al mondo che il rispetto dei diritti umani e la ricerca della giustizia non sono solo astratte dichiarazioni di principio" ha concluso Luisa Morgantini.
http://luisamorgantini.net/

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