LaRouche: l'intelligence britannico è dietro il massacro di Mumbai. È urgente capire che cos’altro stiano tramando!
28 novembre 2008 (MoviSol) -
Il massacro di Mumbai avviene proprio durante gli ultimi giorni del mandato presidenziale di Bush, durante i quali ci aspettiamo il peggio a livello globale, ha dichiarato Lyndon LaRouche. E i britannici sono molto eccitati, di questi tempi. A causa delle connivenze tra servizi segreti del Pakistan (ISI) e della Gran Bretagna (MI-6), i fatti di Mumbai non sarebbero potuti accadere senza il coinvolgimento di parte inglese.
“È l’intelligence britannico”, ha affermato LaRouche. Esso “è l'unico che farebbe una cosa simile. Sicuramente qualcuno dirà che i responsabili sono Pakistani. E allora? E’ l’intelligence britannico”.
L’avvertimento di LaRouche è stato: “Non prendete quest’azione come il derivato di una linea politica di propaganda. La linea potrebbe non avere alcunché in comune con l’azione stessa. Non cercate un'algebra di propaganda con cui trovare la soluzione all’enigma. In situazioni simili, un'algebra di propaganda non funziona. È l’effetto a funzionare. Qual è l’effetto? Chi vuole quel tale effetto?”
In una situazione simile occorre domandarsi se l’intelligence britannico e le sue pedine siano attivi, a questo proposito. Se lo sono, non c'è bisogno di conoscerne le motivazioni. Se sono attivi, sono colpevoli, molto semplicemente."
"Ora chiedetevi: sono attivi nella regione? Stanno prendendo di mira l’Iran? Stanno cercando di destabilizzare l’Iraq, a partire da questa situazione? Questo è il genere di domande da farsi. Pensano ad un altro attacco alla Siria? Perché Ehud Olmert si è smentito, tornando dagli Stati Uniti, per rinnegare quanto detto prima, e cioè che Washington lo ha ammonito di non attaccare l’Iran? Non si deve cercare di capire una linea politica di propaganda; si deve invece cercare la semplice traccia di un coinvolgimento."
"Cheney è il capobanda in questa storia. Il coinvolgimento di Cheney, o del suo gruppo, è come dire il coinvolgimento britannico."
"Volgendoci all'Est asiatico, prima di tutto in Thailandia: lì la situazione è caotica da un po' di tempo e ora si sta aggravando. In Cina cresce l'instabilità perché i cinesi non sanno come affrontare la crisi e questa è un'altra piccola parte del problema".
"C'è una tremenda instabilità del commercio e dell'economia in tutto il mondo, specialmente in Eurasia e Africa. E anche ora, negli Stati Uniti. Quindi ci sono tutti questi fattori: la combinazione di malizia deliberata da una parte, e di circostanze infiammabili dall'altra. Difficile stabilire quanto è dovuto più all'una che all'altra causa. Tutto ciò che possiamo fare è cercare questi fattori, sentire il polso della situazione derivante da questi due elementi."
• è stato tra i primi a proporre la moratoria sul debito dei paesi in via di sviluppo a metà anni Settanta, polemizzando contro il FMI, la Banca Mondiale e altre istituzioni sopranazionali come fautrici di un sistema neo-colonialista di usura;
• si è distinto nella lotta contro l’ideologia “post-industriale” del rock, sesso e droga, in particolare denunciando i grandi traffici degli stupefacenti in mano ad un cartello finanziario sopranazionale;
• è stato l’iniziatore politico di quella che il 23 marzo 1983 fu ufficializzata dal Presidente Ronald Reagan come l’Iniziativa di Difesa Strategica (SDI). Nella concezione di LaRouche, lo scudo antimissilistico doveva essere realizzato congiuntamente dalle superpotenze e, adottando le migliori innovazioni tecnologiche alle frontiere della fisica, avrebbe garantito enormi ricadute tecnologiche sull’economia civile mondiale.
• Le sue previsioni economiche, in particolare quelle dei crac finanziari del 1987 e del 1998, hanno confermato ad un pubblico internazionale sempre più vasto le sue qualità di economista. In particolare dal 1994, LaRouche sostiene che il sistema finanziario vigente è in pratica fallito e che occorre sostituirlo con un sistema di concezione radicalmente nuova.
All’origine della preparazione economica di LaRouche si collocano gli studi dell’opera del fisico matematico tedesco Bernhard Riemann ed un progetto risalente al periodo tra il 1948 ed il 1952, quando LaRouche confutò le teorie di Norbert Wiener e di John von Neumann, due seguaci di lord Bertrand Russell, considerati come i padri della “società dell’informazione” e della “New Economy” il fallimento della quale è diventato oggi una realtà empirica incontestabile.
La teoria sviluppata da LaRouche – che critica senza compromessi sia il liberismo che il marxismo – si riallaccia esplicitamente alla tradizione del “sistema americano di economia politica”, ovvero a quelle figure che, ribellandosi al colonialismo britannico, fecero degli Stati Uniti una superpotenza di sviluppo facendo leva sul principio, sancito dalla costituzione, del “bene comune”. LaRouche attribuisce particolare importanza ad Alexander Hamilton (1755-1804), il ministro del Tesoro che costruì un sistema bancario nazionale concepito per promuovere dirigisticamente la produzione, ad Abramo Lincoln (1809-1865), che applicò rigorosamente il programma economico di Henry C. Carey (1793-1879), ed ai principali continuatori dell’opera di questi, in particolare Franklin D. Roosevelt (1882-1945) e John F. Kennedy (1917-1963). LaRouche vede la storia americana come il principale campo di battaglia di uno scontro tra i continuatori di questa tradizione anticolonialista creatrice degli Stati Nazionali – le cui radici sono europee e rinascimentali – e quelle forze fautrici di una “Pax Americana”, che di fatto corrispondono agli interessi oligarchici sopranazionali, storicamente acquartierati soprattutto in Inghilterra. Questo scontro, afferma LaRouche, interessa e coinvolge essenzialmente ogni altro “conflitto” politico, economico e culturale, sia nazionale sia internazionale.
Oggi LaRouche propone di tornare all’America di Franklin D. Roosevelt, il presidente che varò i programmi economici dirigistici grazie ai quali gli USA uscirono dalla grande depressione degli anni Trenta, che sconfisse il nazismo e gettò le basi per la ricostruzione del dopoguerra, nel contesto del sistema originale di Bretton Woods. In questa prospettiva LaRouche si è ripetutamente candidato alla Casa Bianca nel Partito Democratico USA, facendo appello agli stessi strati sociali che negli anni Trenta e Quaranta portarono Franklin D. Roosevelt alla presidenza.
Gli interessi di questi strati composti da lavoratori, agricoltori e minoranze emarginate sono stati sistematicamente disattesi dalla dirigenza democratica, a partire dagli anni Settanta.
Per diffondere queste idee LaRouche ha fondato la rivista settimanale internazionale "Executive Intelligence Review" (EIR).
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