Nanoparticelle e Cosmetica. La prima legislazione europea.

su Futura Sciences
traduzione di Giuditta
Largamente utilizzati nei prodotti cosmetici, per migliorare i colori o la brillantezza dei rossetti per esempio, i nanomateriali sollevano il problema del loro effetto sulla salute. Una legislazione europea obbliga ormai a dei test preliminari, e l'etichettatura dovrà menzionarne la presenza nel prodotto.
« Per la prima volta, una legge europea si occupa dei nanomateriali », si felicita L'Ufficio europeo dell'Unione dei Consumatori (BEUC). Il Parlamento europeo ha in effetti adottato un regolamento che disciplina la presenza di nanomateriali nei cosmetici. Non è che un primo passo – solo i cosmetici per adesso – ma è un passo importante. La potenziale nocività dei nanomateriali è in effetti un rischio da non sottovalutare. I nanotubi di carbonio sono stati per esempio accusati di provocare effetti simili a quelli delle fibre di amianto.
Secondo il BEUC, questa legislazione rappresenta un passo avanti per l'informazione dei consumatori. « Ormai, i nanomateriali dovranno essere chiaramente indicati nella lista degli ingredienti del prodotto. […] I consumatori saranno così in grado di scegliere se acquistare o no il prodotto che utilizzi questa tecnologia. »
Ci sono molti usi, diversi da quelli soggetti al controllo ...
Tuttavia il BEUC ha segnalato qualche lacuna, particolarmente in termini di valutazione della sicurezza dei nanomateriali. « Quando [essi] sono utilizzati per alcuni scopi precisi (coloranti, conservatori o filtri UV), dovranno essere sottomessi ad una valutazione di sicurezza prima di essere autorizzati alla commercializzazione. Ma centinaia di altri usi dei nanomateriali non saranno l'oggetto ci nessuna valutazione », ha detto il BEUC.
I suoi responsabili si rammaricano infine che questa legislazione « non entrerà in vigore che nel 2012 ».
I suoi responsabili si rammaricano infine che questa legislazione « non entrerà in vigore che nel 2012 ».
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