La crisi? Un piano diabolico

di Marco Francesco De Marco - 16/12/2008
Fonte: movimentozero [scheda fonte]

La chiamano crisi, facendo credere che assomigli ad un evento naturale, seppur tragico, tipo il terremoto. E’ grave, porta con sé tragedie immani, ma con c’è un colpevole. Alcuni provano a motivare, sostenendo che le “meraviglie” del capitalismo devono pagarsi con periodici pedaggi. Falso, tutto falso. La tragedia alla quale assistiamo in realtà è un piano diabolico ed infame, ordito da banchieri e tecnocrati con la complicità della classe politica e degli “organi di garanzia” di quella favoletta per bambini chiamata democrazia: il parlamento, la magistratura, la “libera” stampa. Questo è un attentato alla serenità familiare ed individuale. E’ la crisi del popolo basso, della piccola e media borghesia, degli imprenditori e dei commercianti. Ci aspettano milioni di licenziamenti, fallimenti, protesti, pignoramenti, sequestri di danaro su conti correnti, ai danni di milioni di cittadini, quasi tutti con reddito fino a 30,000 euro o piccoli imprenditori. Una tragedia immane che già è in atto e che procede sotto silenzio, perché il Regime Bancario, che controlla tutti i Media (altro che Berlusconi), così vuole. L’enorme massa monetaria virtuale (le banconote oggi sono il 7 per cento del “danaro” circolante) che il sistema bancario ha creato, deve essere contratta e questo può avvenire solo con nuovi assetti sociali e finanziari. Le Banche Centrali e le altre istituzioni finanziarie internazionali hanno pianificato ormai da anni un’operazione di riforma degli scenari economici. Hanno acquisito risorse speculando sul petrolio e quindi sull’energia, sulle leve finanziarie, sui rialzi dei tassi, a danno di imprese che hanno avuto maggiori costi di materie prime e servizi finanziari, degli Stati che hanno avuto minori introiti fiscali per la contrazione dei consumi, dai soggetti privati che hanno visto aumentare in maniera abnorme i costi di energia trasporti e soprattutto delle rate del mutuo aumentate dalle Banche Centrali senza motivo, ovvero con l’obbiettivo di rastrellare danaro a tutta forza. Queste categorie si trovano impoverite, inadatte a sostenere i precedenti consumi ed anche di far fronte ai pagamenti per sostenere la propria esistenza senza fare ulteriori debiti. Nel 2008 circa 120 mila famiglie hanno lasciato la casa che non riuscivano più a pagare perché la rata del mutuo non era più alla loro portata. A Milano nel 2008 le procedure per sfratto sono aumentate del 25% rispetto al 2007. L’aria di disperazione che oramai riguarda larghi strati della popolazione è causata da una spietata e pianificata operazione di usura e di esproprio di massa ordita dal sistema bancario, cioè le Banche Centrali possedute dalle Banche Private. La subalternità del sistema politico ha permesso che questo piano criminale, da perseguire quale associazione a delinquere finalizzata all’usura, oltre che per altre decine di reati, venisse operata con l’avallo di tutti gli schieramenti politici, che, ridicolo nel tragico, hanno parlato per settimane di aiuti da fornire alle banche, quelle stesse banche che nel 2007 hanno realizzato un attivo di oltre 26000 miliardi di euro. E c’è chi in questo momento di tragedia e disperazione, invece di informare la popolazione, sobillare, creare le condizioni per una ribellione, ci parla della Gelmini, della riforma costituzionale di Berlusconi, della commissione di vigilanza Rai ed altre “amenità” simili. Sono traditori, ignoranti, a libro paga del Sistema o pavidi. O forse semplicemente “non si occupano di economia”. Chiamala economia!

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