L'avvelenamento è intenzionale
Scritto da Corrado postato sul blog
la scienza marcia e la menzogna globale
Il progetto delle scie chimiche si collega ad una lunga serie di avvelenamenti intenzionali della popolazione civile.
la scienza marcia e la menzogna globale
Il progetto delle scie chimiche si collega ad una lunga serie di avvelenamenti intenzionali della popolazione civile.
Vi ricordate quando nel 1900 alla benzina fu aggiunto il piombo (elemento di cui ai tempi era ben nota l’elevata tossicità)? Bene, questa manovra si poté effettuare solo grazie all’avallo di tutti i governi occidentali: nessun ministero della salute di nessuna nazione si oppose a questa pratica criminale. Solo in tempi recenti si è deciso di fare marcia indietro, quando mezzo secolo di dati epidemiologici ha confermato con tragica evidenza ciò che si sapeva già: il piombo è altamente tossico e non lo si dovrebbe respirare. Alla fine la verità è venuta a galla, ma nel frattempo i polmoni di qualche miliardo di persone sono stati avvelenati col piombo (mentre adesso al posto del piombo troviamo il tossicissimo benzene, e quindi l'avvelenamento è assicurato e forse persino aumentato, vedi nota in fondo all'articolo).
Vi ricordate dei vaccini al mercurio? Anche il mercurio è un metallo la cui tossicità è assodata da tempo immemore (figuriamoci che nel 1800 negli USA si era vietato l'uso del mercurio per le otturazioni dentali, divieto "curiosamente" eliminato con grave danno di centinaia di migliaia di persone avvelenate con l'amalgama), eppure negli anni ‘40 del secolo scorso si inizia ad utilizzare un composto del mercurio come “conservante” dei vaccini (praticamente tutti i vaccini, compresi quelli somministrati obbligatoriamente ai neonati).
Da allora si iniziano a registrare sindromi autistiche che prima erano sconosciute e tutta una serie di altri disastrosi effetti collaterali dei vaccini: molti di essi sono imputabili al mercurio di cui è noto l’effetto tossico sul sistema neurologico (specie quando esso è in formazione come avviene per gli infanti) e sul sistema immunitario. Ancora una volta per più di mezzo secolo l’avvelenamento è andato avanti e si è posto un freno ad esso solo quando la mole di dati sugli effetti negativi dei vaccini al mercurio ha confermato con tragica evidenza quanto si sapeva già: il mercurio è un metallo pesante altamente tossico e non va somministrato (mai per nessuna ragione) ad un essere umano.
È importante notare che non c’era nessuna ragione per utilizzare il mercurio nei vaccini (adesso in molte nazioni tali vaccini sono al bando) così come non c’era nessuna ragione per usare il piombo nella benzina (adesso le macchine camminano tutte allegramente senza piombo), e quindi l’unica alternativa per comprendere l’assurdità di quanto è stato fatto dai nostri governanti è quella di ipotizzare (probabilmente con un forte senso di disagio psico-fisico) l’avvelenamento intenzionale della popolazione mondiale da parte delle istituzioni. Altrettanto importante è rimarcare che la tossicità di tali metalli fosse nota da tempo, e non fu scoperta decenni dopo il loro uso. Qualcuno infatti cercherà di rigettare queste notizie inventandosi una spiegazione meno crudele, ossia cercando di dire a se stesso che non si sospettava che il piombo fosse così velenoso quando lo si addizionò alla benzina. Invece sappiamo che nel 1930 si abolirono le tubature in piombo per evitare che l’acqua corrente ne fosse contaminata, a conferma che proprio in quegli anni si sapeva quanto fosse tossico per l’organismo tale metallo.
Per altro la storia insegna che per riuscire a convincere la popolazione statunitense (e poi di seguito quella mondiale) la General Motors. Dal libro di Stauber e Rampton Trust Us We’re Experts [Fidati, gli esperti siamo noi, Nuovi Mondi Media edizioni] traggo infatti le seguenti informazioni.
Nel 1922, la General Motors scoprì che aggiungendo piombo alla benzina le automobili sviluppavano più cavalli vapore. Quando c’era qualche faccenda riguardo alla salute, la GM pagava il Dipartimento delle Miniere per fare qualche “test” fasullo e pubblicare delle ricerche falsificate che “provavano” che l’inalazione di piombo non era dannosa. Qui entra in gioco Charles Kettering, il fondatore del Sloan-Kettering Memorial Institute per la ricerca medica, famoso in tutto il mondo, ma anche un dirigente della General Motors. Il Kettering institute pubblicò dei rapporti che dichiarano che il piombo esiste naturalmente nel corpo il quale possiede la capacità di eliminare bassi livelli di contaminazione da tale metallo pesante. Associandosi con la “Fondazione per l’Igiene industriale” e con il gigante delle Pubbliche Relazioni Hill & Knowlton, Sloane Kettering contrastò per anni tutte le ricerche “anti-piombo” (Stauber pag 92). Dopo 60 anni non fu più possibile nascondere la tossicità del piombo, e la benzina al piombo fu gradualmente eliminata verso la fine degli anni ‘80, ma durante quei 60 anni, si stima che solo negli Usa 30 milioni di tonnellate di piombo sotto forma di vapori furono riversate nell’aria dai gas di scarico dei veicoli a motore.
Ora chiedetevi voi: serviva a qualcosa addizionare la benzina col piombo? Sì, a dare un po’ di potenza in più. E per così poco hanno imbastito un’enorme e costosa campagna pubblicitaria corrompendo le persone e manipolando le coscienze? La General Motors (e le altre aziende costruttrici di automobili) avrebbero venduto realmente di meno se le loro vetture fossero state un poco meno potenti? Difficile crederlo (ma se proprio volete nascondere la verità ai vostri occhi siete liberissimi di farlo). Allora perchè hanno messo il piombo nella benzina? Pensate poi a quanti soldi hanno speso per la campagna di stampa volta a farci credere che il piombo fosse innocuo! Se il loro scopo fosse stato quello di vendere più auto avrebbero usato quei soldi per reclamizzare le automobili, oppure in alternativa (detraendo i costi delle spese per la pubblicità al piombo) avrebbero potuto scontare le auto e venderne di più. Eppure hanno investito soldi in una campagna pubblicitaria per offrire al mondo questo nuovo elemento di progresso: il piombo nell’aria! L’avvelenamento da piombo è stato intenzionale, e non è nemmeno terminato, dal momento che lo troviamo in altri prodotti di uso comune come alcuni cosmetici.
Sicuramente è uno shock psicologico essere messi di fronte a questi fatti soprattutto perché si inquadrano in una cornice poco rassicurante: i nostri governi, le nostre autorità, i nostri sistemi sanitari, le persone deputate a tutelare la nostra salute, hanno sempre complottato perché venissimo tenuti in uno stato di malattia, perché assorbissimo veleni.
Non vi sembra un complotto? Allora vi ricordo che tutti i medici sanno benissimo che il mercurio ed il piombo sono altamente tossici, sono dati ben noti da più di un secolo, tanto è vero che coi vaccini obbligatoriamente somministrati agli infanti si raggiunge un livello di intossicazione da mercurio che supera la dose minima raccomandata dalle stesse autorità sanitarie. Proprio così, il ministero della salute stabilisce un limite massimo di tollerabilità per il mercurio e poi impone a dei poveri bimbi di ricevere con una serie di vaccinazioni obbligatorie una dose maggiore di quel limite. Questa è la prova evidente che il sistema sanitario sa, mente, e avvelena. Ciò non toglie che molti medici abbiano taciuto più per ignoranza ed inconsapevolezza che per cattiveria; ma chi sta ai vertici, chi deve approvare un farmaco, chi è designato per valutare attentamente ogni possibile pericolosità di un farmaco, pensate davvero che non sappia quanto sia tossico il mercurio? Lo sanno, eccome se lo sanno.
Queste sono prove evidenti di una cospirazione globale, raffinata, capillare allo scopo di avvelenarci tutti (il che non vuol dire assolutamente ucciderci tutti, anche se la vita di qualcuno viene abbreviata): pensare a come debbano avere agito le élite che controllano questo nostro pianeta per indottrinare medici di buona volontà, intimorire quelli che sapevano, corrompere quelli che dovevano spiegare al popolo che era “tutto sotto controllo”, manipolare le notizie sui media, impedire che qualche indagine giornalistica indipendente facesse luce sulla questione.
Ma forse la storia dell’avvelenamento da piombo e da mercurio non vi ha ancora convinto, e magari pensate che questi orrori possono essere successi per qualche fortuita coincidenza.
Allora parliamo pure dell’alluminio, metallo di cui è ben nota la tossicità sin dal 1913, quando la rivista medica Lancet causò l’apertura di un inchiesta sull’argomento che portò a stabilire come l’alluminio posto a contatto col cibo sia nocivo per la salute. Nel 1931 fu confermato da una ricerca di S. Judd Lewis che in genere il sangue umano non conteneva alluminio a meno che il campione di sangue non fosse stato prelevato dopo un pasto cucinato in pentole di alluminio (The assimilation of Aluminium by the Human System, Biochemical Journal, Vol XXV, 1931), mentre nell’anno successivo il dottor Le Hunte-Cooper pubblicò il libro Il pericolo della contaminazione da alluminio del cibo, contenente ulteriori prove ottenute misurando la quantità di metallo rilasciata bollendo acqua o latte in pentole di alluminio (The danger of food contamination by aluminum, John Bale Sons and Danielson Ltd, Londra, 1932). Per maggiori informazioni sulla storia e sulla tossicità di questo metallo rimando al libro “Alluminio usi ed abusi” di Giuseppe Chia, Macro edizioni, Cesena 2003.
L’alluminio è sicuramente una delle cause dello sviluppo di malattie degenerative come il morbo di Parkinson ed il morbo di Alzheimer, ma può avere anche effetti pesanti anche sul sistema digestivo (ulcere e gastriti) ed in caso di alti livelli di intossicazione può persino causare l’arresto cardiaco; vedi al riguardo il libro del medico inglese H. Thomlinson dal titolo Utensili di alluminio e malattie (Aluminium utensils and diseases, L.N. Fowler & Co, LDT, 1958). Nonostante ciò l’alluminio è presente (per lo più sotto forma di AlOH, ovvero idrossido di alluminio) nei vaccini (in quantità maggiore rispetto a quella considerata tollerabile dalle stesse autorità sanitarie), nei rimedi contro la gastrite, nelle aspirine con effetto tampone (in quantità talora maggiori della dose massima giornaliera indicata dalle autorità sanitarie), nei deodoranti, nelle pentole, nei contenitori per cibi, nelle lattine per bevande (le bevande gassate risultano tali per l’aggiunta di un acido che agevola il rilascio di alluminio nel liquido), e persino nei composti che si addizionano di regola alle farine alimentari (ed al cacao) come conservanti (per evitare che l’umidità faccia raggrumare la farina). Insomma a meno che non ci nutriamo di cereali in chicchi, o che ci facciamo la farina in casa, o che ci affidiamo a qualche prodotto di cui sappiamo con certezza che esclude l’addizione di certi composti, il solo mangiare pasta, pane, biscotti, torte porta alla contaminazione da alluminio, con tutte le conseguenze che ne conseguono.
E parliamo del dolcificante sintetico aspartame, che durante la digestione viene scisso in una serie di composti dannosi per l’organismo fra i quali l’alcool metilico, dei fluoruri (che contaminano quasi tutta la popolazione tramite i “dentifrici al fluoro”), degli psicofarmaci (vere e proprie droghe legalizzate che vengono artificialmente diffuse dalle politiche “sanitarie” dei vari governi), del mercurio (presente nelle otturazioni dentali, nei vaccini, nei pesci più grossi, nelle lenti a contatto ed anche altrove), dello zucchero bianco (che è talmente raffinato da essere privo di sostanze nutrienti, la cui digestione priva l’organismo di vitamina C, che viene raffinato ricorrendo a processi che lasciano residui chimici, la cui assunzione favorisce gli sbalzi glicemici), dei test nucleari che hanno raddoppiato la radioattività beta, delle centrali nucleari che rilasciano radioattività nell’acqua di raffreddamento (in condizioni di normale funzionamento) ma che spesso subiscono strani e fin troppo frequenti incidenti senza che per questo i governi si decidano ad abbandonare questa fonte energetica altamente inquinante (e che può causare pericolose mutazioni genetiche) a favore di fonti pulite e rinnovabili. Da notare che l’esistenza di tali fonti energetiche è comprovata da tempo ma la loro applicazione è ostacolata dagli interessi fin troppo evidenti dei governanti legati alle multinazionali petrolifere, al punto che uno dei pionieri della fusione fredda, il dottor Gene Mallove è stato assassinato in circostanze inquietanti; tengo a precisare che l’efficacia della fusione fredda è stata comprovata di recente anche dall’esperimento del professor Arata in Giappone e dalle verifiche del premio Nobel per la fisica Brian Josephson.
Forse adesso capirete che la parola “coincidenza” non si adatta per niente alla realtà di questo continuo avvelenamento della popolazione da parte dei nostri governanti. Per non appesantire questo dossier rimando i volenterosi (e gli scettici ad oltranza) a visionare gli approfondimenti pubblicati sul sito. Se poi fate bene caso alle notizie che vengono riportate sui mass-media scoprite che dalla Cina (il nuovo colosso industriale mondiale) stanno arrivando in maniera massiccia su tutti i mercati (compreso quello interno, vedi latte tossico alla melamina) numerosi prodotti più o meno contraffatti e tossici ... sì lo so, sono solo coincidenze, è solo questione di business, infatti addizionare melamina al latte fa aumentare le vendite vero? Pensateci bene, secondo le notizie riportate dai mass media la melamina serve ad aumentare fittiziamente il contenuto proteico degli alimenti. Però qui non si tratta di una frode come un’altra, non è come scrivere sul cartoncino del cibo venduto 9% di proteine al posto del reale 6% di proteine. Qui si tratta di un frode che immette una sostanza plastica tossica e finanche mortale nel cibo. Adulterando un dato su una confezione si rischia di essere scoperti e di pagare una multa (o una revoca della licenza di fabbricazione), introducendo una sostanza plastica in un cibo si rischia (ricordatevi che siamo in Cina) la pena di morte: c’è qualcosa che non quadra. Se io avessi voluto truffare le autorità avrei piuttosto corrotto dei funzionari per potere scrivere una cifra falsa sulla confezione dei cibi piuttosto che rischiare la pena capitale. Il sospetto che ci sia un’unica regia mortale per tutte queste opere di avvelenamento è fin troppo forte, specie se pensiamo che le alternative agli inceneritori esistono da tempo; di recente in Israele è stato brevettato un macchinario che permette di risolvere il problema della spazzatura senza avvelenare i nostri polmoni, il governo italiano è a conoscenza della cosa ma continua a spingere per gli inceneritori.
Capisco, avete ancora delle resistenze psicologiche, non riuscite a credere che il mondo sia fatto davvero in questa orrenda maniera, ma non è colpa vostra, è colpa dell’indottrinamento scolastico. Se a scuola per esempio si raccontasse la verità sui bombardamenti atomici a Hiroshima e Nagasaki, tutti saprebbero che sono stati effettuati a guerra praticamente conclusa, quando i negoziati per la resa del Giappone erano già stati avviati, su città che non erano per altro obiettivi militari. Se si raccontasse la verità sul bombardamento di Dresda tutti saprebbero che una città senza industrie né installazioni militari è stata rasa al suolo con bombe incendiarie senza che ci fosse alcuno scopo militare (eccetto quello del massacro indiscriminato e della prova sul campo di un nuovo tipo di ordigno).
E che dire dell’uso delle munizioni all’uranio impoverito e del fosforo bianco sulle innocenti popolazioni civili dell’Iraq? Credete davvero che quell’orribile massacro serva per combattere il terrorismo? Non crediate che tutto quell’uranio radioattivo liberato nei Balcani ed in Medio Oriente se ne stia buono buono in quell’angolo di mondo senza prima o poi diffondersi altrove.
Dal già citato libro “Alluminio usi e abusi” di Giuseppe Chia cito queste righe illuminanti sul processo di avvelenamento del nostro cibo (che si trovano a pag 5 e 6 del testo): “Prendiamo solo come esempio il campo dell'alimentazione. Oggi sono permessi negli alimenti in vendita qualcosa come 1.400 additivi diversi (solo nel 1986 erano appena 85), ma il numero di sostanze estranee, inventate dall'uomo, che vengono a contatto con gli alimenti che troviamo in vendita è molto più alto e si va da una varietà incredibile di pesticidi a sostanze, dette coadiuvanti, che vengono usate nella fase di produzione e di cui sembra non resti traccia nel prodotto finale. Esistono poi sostanze che possono non essere dichiarate in etichetta in una nazione e che invece bisogna dichiarare in un'altra. E come si può dimenticare variopinte categorie come aromatizzanti, gelificanti, addensanti, esaltatori di sapidità, emulsionanti, correttori di acidità, amidi modificati, agenti di rivestimento, grassi idrogenati e...? Quel bel caffè caldo, quasi bollente, in quel bicchierino di plastica bianco per spezzare il ritmo del lavoro ci farà veramente bene? E nel dentifricio che usiamo ogni mattina cosa c'è dentro? II fluoro aggiunto ai dentifrici, che sembra il non plus ultra per la salute dei denti, è davvero insostituibile o invece a lungo andare ci fa male? E come possiamo essere così ingenui da bere quell’acqua cosiddetta minerale che viaggia in bottiglie di plastica per centinaia di chilometri al sole e al freddo prima di approdare sullo scaffale del nostro supermercato? C'è forse bisogno di svolgere ricerche per sapere che almeno una microscopica parte di quella plastica andrà a finire nel nostro organismo? Non basta il sapore dì quell’acqua a distoglierci dal suo uso, a pretendere almeno che il contenitore sia di vetro o che l'acqua dei nostri acquedotti, quella che ci arriva in casa, sia pienamente potabile e non piena di veleni?”
Per non parlare di tutti gli esperimenti di diffusione di veleni chimici ed agenti infettivi ammessi ufficialmente sia dal governo Statunitense che da quello Britannico, spesso per opera di irrorazioni aeree (ovvero con l'utilizzo di aerei cisterna). Potete prendere atto di tutti questi barbari precedenti di azioni di guerra chimico-biologica su milioni di inconsapevoli esseri umani leggendo i documenti in appendice al dossier sulle scie chimiche.
Nota sul piombo a cura dell'amico Paso: la campagna per la rimozione del piombo dalla benzina ha alla fine portato a due conseguenze sgradite di cui una certamente peggiore del male originario ... mi riferisco all'adozione del benzene, un idrocarburo aromatico (che quindi costa ancor meno dei precedenti additivi alle Compagnie petrolifere perché lo estraggono dal greggio invece di acquistarlo altrove) dotato di una tossicità di molto superiore a quella del piombo, accertata cancerogenità e soprattutto di una subdola estrema volatilità che gli permette di separarsi dalla benzina e diffondersi nell'aria con gran facilità lungo tutta la catena distributiva.
Il ... fumo davanti agli occhi, è il caso di dirlo, è affermare che il benzene sia reso innocuo dal processo di catalizzazione ma a parte il fatto che una bella quota di tale elemento si disperde in aria senza neanche arrivare in camera di combustione, c'è da dire che un catalizzatore non funziona affatto fino a che la sua massa catalizzante non raggiunge la temperatura di 700°C, cosa che richiede circa una ventina di minuti dal momento in cui si mette in moto il motore.
Ciò vuol dire che utilizzando l'auto sempre e solo lungo tratte casa-ufficio che richiedono meno di 20' di marcia, il processo di catalisi non avviene MAI!!!
Inoltre, è risaputo che i catalizzatori perdono la loro efficacia dopo circa 20.000km o poco più (andrebbero sostituiti ma chi lo fa?) e smettono di funzionare ove contaminati da sostanze quali del semplice vapore d'olio, che non difficilmente un motore - anche in salute - puo' emettere dallo scarico!
Le due conseguenze dannose sono allora un rinnovo forzato del mercato con millantati presupposti ecologici e soprattutto l'utilizzo di una sostanza estremamente tossica e mortale ritenuta da recenti studi anche quale causa principale dell'AIDS, assieme ad alcune altre famiglie di solventi, essendo tra l'altro capace di inibire del tutto l'azione dei linfociti T.
Ostinandosi a produrre motori ad accensione comandata alimentati da idrocarburi, è necessario migliorare lo scarso potere antidetonante della benzina se non altro per motivi d'immagine: che figura ci farebbero i produttori di motori se il rendimento termico di questi ultimi, utilizzando benzina non additivata, precipitasse ai livelli degli albori della motorizzazione?
Perché in effetti l'unico problema ad utilizzare benzina non additivata di antidetonanti sarebbe questo: un minor rendimento, cosa che porterebbe ad incrementare i consumi in ragione dell'obbligatorio decremento del Rapporto di Compressione!
Recuperare potenza non rappresenterebbe invece un problema perché per farlo è sufficiente aumentare la cilindrata.
Il ... fumo davanti agli occhi, è il caso di dirlo, è affermare che il benzene sia reso innocuo dal processo di catalizzazione ma a parte il fatto che una bella quota di tale elemento si disperde in aria senza neanche arrivare in camera di combustione, c'è da dire che un catalizzatore non funziona affatto fino a che la sua massa catalizzante non raggiunge la temperatura di 700°C, cosa che richiede circa una ventina di minuti dal momento in cui si mette in moto il motore.
Ciò vuol dire che utilizzando l'auto sempre e solo lungo tratte casa-ufficio che richiedono meno di 20' di marcia, il processo di catalisi non avviene MAI!!!
Inoltre, è risaputo che i catalizzatori perdono la loro efficacia dopo circa 20.000km o poco più (andrebbero sostituiti ma chi lo fa?) e smettono di funzionare ove contaminati da sostanze quali del semplice vapore d'olio, che non difficilmente un motore - anche in salute - puo' emettere dallo scarico!
Le due conseguenze dannose sono allora un rinnovo forzato del mercato con millantati presupposti ecologici e soprattutto l'utilizzo di una sostanza estremamente tossica e mortale ritenuta da recenti studi anche quale causa principale dell'AIDS, assieme ad alcune altre famiglie di solventi, essendo tra l'altro capace di inibire del tutto l'azione dei linfociti T.
Ostinandosi a produrre motori ad accensione comandata alimentati da idrocarburi, è necessario migliorare lo scarso potere antidetonante della benzina se non altro per motivi d'immagine: che figura ci farebbero i produttori di motori se il rendimento termico di questi ultimi, utilizzando benzina non additivata, precipitasse ai livelli degli albori della motorizzazione?
Perché in effetti l'unico problema ad utilizzare benzina non additivata di antidetonanti sarebbe questo: un minor rendimento, cosa che porterebbe ad incrementare i consumi in ragione dell'obbligatorio decremento del Rapporto di Compressione!
Recuperare potenza non rappresenterebbe invece un problema perché per farlo è sufficiente aumentare la cilindrata.
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