“Digital Doomsday”, ovvero il giorno dell’Apocalisse digitale.
Lo hanno chiamato “digital doomsday”, ovvero il giorno dell’Apocalisse digitale.
Riunito dietro alla minacciosa scritta “Cyber shockwave” (shock cibernetico), un curioso think-tank composto da persone – ci dice la CNN - che hanno occupato posti di alta responsabilità nelle passate amministrazioni, ha simulato un attacco all’infrastruttura americana di comunicazione per valutarne le potenziali conseguenze.
Partita con un attacco alla rete di cellulari, la simulazione arrivava presto a aggredire il cosiddetto “mainframe” di Internet, ovvero le arterie principali che tengono costantemente collegati milioni di computer in America.
Pare infatti che la nuova frontiera dell’hacking si stia spostando sugli smart-phones, i telefonini intelligenti – come I-Phone - che moltissimi posseggono, e che sono praticamente diventati dei computer tascabili. Ora che i nostri laptop e desktop dispongono di mezzi relativamente sofisticati per difendersi (spy-ware, antivirus, ecc.), sarebbero i telefonini dell’ultima generazione a rappresentare il tallone d’Achille del sistema informatico.
“Da dove potrebbe arrivare un attacco del genere?” si domandano preoccupati i reporters della CNN. Naturalmente – rispondono gli esperti del think-tank – “Russia e Cina sono fra le nazioni con le maggiori capacità di aggredire un intero sistema informatico come quello americano”.
Riunito dietro alla minacciosa scritta “Cyber shockwave” (shock cibernetico), un curioso think-tank composto da persone – ci dice la CNN - che hanno occupato posti di alta responsabilità nelle passate amministrazioni, ha simulato un attacco all’infrastruttura americana di comunicazione per valutarne le potenziali conseguenze.
Partita con un attacco alla rete di cellulari, la simulazione arrivava presto a aggredire il cosiddetto “mainframe” di Internet, ovvero le arterie principali che tengono costantemente collegati milioni di computer in America.
Pare infatti che la nuova frontiera dell’hacking si stia spostando sugli smart-phones, i telefonini intelligenti – come I-Phone - che moltissimi posseggono, e che sono praticamente diventati dei computer tascabili. Ora che i nostri laptop e desktop dispongono di mezzi relativamente sofisticati per difendersi (spy-ware, antivirus, ecc.), sarebbero i telefonini dell’ultima generazione a rappresentare il tallone d’Achille del sistema informatico.
“Da dove potrebbe arrivare un attacco del genere?” si domandano preoccupati i reporters della CNN. Naturalmente – rispondono gli esperti del think-tank – “Russia e Cina sono fra le nazioni con le maggiori capacità di aggredire un intero sistema informatico come quello americano”.
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