Israele. I cristiani Americani non devono sapere come trattiamo i cristiani di Gerusalemme.
La rete televisiva americana "CBS", ha rivelato, martedì 24/4, che l'occupante israeliano ha tentato di esercitare pressioni sulla rete per prevenire la diffusione di un rapporto nel programma "60 Minutes" sulla politica di esplulsione dei cristiani da Gerusalemme e Betlemme.
Il giornalista Bob Simon ha condannato l'ambasciatore, del nemico occupante, negli States per il suo intervento e il suo tentativo di evitare la diffusione del rapporto, che porterebbe a "un'esplosione delle relazioni con i cristiani degli Stati Uniti e d'Israele", secondo le stesse parole dell'ambasciatore.
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Il canale ha messo in onda, la notte scorsa, il rapporto che rivela la politica dell'occupazione israeliana dell'evacuazione dei cristiani della Terra Santa, durante il programma e ha rivelato la persecuzione dei cristiani che trasforma la loro vita in un inferno con l'occupazione.
L'ambasciatore ha detto al suo primo ministro, Benjamin Netanyahu, che è intervenuto per fermare la diffusione del rapporto o almeno per "ammortirlo",
"se il rapporto è stato pubblicato cosi' com'e', secondo le informazioni che ho ricevuto, provvocherebbe un'esplosione delle relazioni strategiche con i cristiani negli Stati Uniti ".
In questo contesto, il giornale ebraico "Haaretz" ha riferito che Netanyahu era a conoscenza di quanto è stato fatto dall'ambasciatore, dell'interferenza nel lavoro della TV. L'ambasciatore aveva cercato di mitigare l'impatto del rapporto, e preventivamente ha pubblicato un articolo in un giornale americano sulla libertà religiosa di cui godono i cristiani nei territori palestinesi, al contrario di ciò che accade nel mondo arabo. Da quel momento il giornale americano ha rifiutato di pubblicare le reazioni dei cristiani di Betlemme e Gerusalemme.
Va notato che i cristiani della Chiesa Evangelica Americana sostengono l'occupante, per questo Netanyahu aveva paura degli effetti negativi del rapporto sulla relazione della Chiesa di Israele, cosa che lo ha spinto a pronunciare un discorso durante la riunione della chiesa, in cui ha parlato della libertà religiosa di cui godono i cristiani nei territori palestinesi.
Va notato che i cristiani della Chiesa Evangelica Americana sostengono l'occupante, per questo Netanyahu aveva paura degli effetti negativi del rapporto sulla relazione della Chiesa di Israele, cosa che lo ha spinto a pronunciare un discorso durante la riunione della chiesa, in cui ha parlato della libertà religiosa di cui godono i cristiani nei territori palestinesi.
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