Monti. Un "chirurgo" compie l’"operazione perfetta” ma il “paziente Europa” è deceduto.
di FABRIZIO DAL COL
Il primo gennaio 2001 l’Italia adottava la moneta unica
e per essere in regola con l’adozione ha dovuto anticipatamente
rispettare i parametri previsti dal trattato di Maastricht che qui ora
ricordiamo: 1 ) un deficit pari o inferiore al 3% del prodotto interno
lordo, 2) un rapporto debito/PIL inferiore al 60%, 3) un tasso di
inflazione non superiore di oltre 1,5 punti percentuali rispetto a
quello medio dei tre stati membri a più bassa inflazione, 4 ) tassi
d’interesse a lungo termine non superiori di oltre 2 punti percentuali
rispetto alla media dei tre stati membri a più bassa inflazione, 5)
appartenenza per almeno un biennio al Sistema monetario europeo. Detto
questo, nella fase iniziale per l’accettazione l’Europa si dimostrò
subito anti democratica quando si trattò di modificare le regole
stabilite dal trattato di cui sopra, utilizzando le prime deroghe ai
suddetti parametri che altri Stati invece avevano dovuto rispettare. Fu
così che all’Italia e al Belgio fu permesso di adottare subito l’euro
anche in presenza di un rapporto debito/Pil largamente superiore al 60%.
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