Francia. Sessanta tonnellate di plutonio e grave incidente ha risparmiato l'Europa, unicamente per caso.
L'impianto di La Hague |
Durante i cinque decenni di
funzionamento dell'impianto di La Hague (che non è un "centro di
riprocessamento", vale a dire una sorta di discarica hi-tech, bensì un
centro di estrazione e di vendita del combustibile al plutonio), AREVA
ha accumulato uno stock che oltrepassa l'immaginazione, e la cui entità
non è specificata nella pagina di Wikipedia.
Sessanta tonnellate di plutonio
Gli
elementi contenenti plutonio sono attualmente stoccati in quattro
piscine, situate a La Hague, in costruzioni i cui tetti non sono
blindati, ma semplicemente costituiti da lamiere.
[ ... ]
... negli anni '80 stavo rimettendo a nuovo una vecchia barca a vela attraccata a Cherbourg. Numerosi impiegati della COGEMA (diventata AREVA in seguito) frequentavano il porto, e a volte dopo qualche calvados di troppo, le lingue si scioglievano un po'.
Un grave incidente ha risparmiato l'Europa, unicamente per caso. Un incendio aveva distrutto il trasformatore principale di La Hague. I generatori di soccorso malauguratamente (!!!) situati nello stesso locale avevano, per solidarietà, subìto la stessa sorte. Non c'era più modo di raffreddare le piscine.
Per un caso straordinario, un'attrezzatura corrispondente al fabbisogno si trovava a Caen, probabilmente non ancora caricata su un cargo destinato all'esportazione.
La fortuna ha voluto che non succedesse in inverno, con le strade ghiacciate o inondate. Il convoglio eccezionale ha così potuto arrivare in extremis, il generatore di soccorso essendo troppo grosso per poter essere trasportato con la ferrovia. Per dare un'idea delle dimensioni di quel coso, il consumo era dell'ordine di 1000 litri di gasolio all'ora.
Ecco perchè "accordo una fiducia senza limiti" alle dichiarazioni degli ingegneri del "corps des mines" e dei buffoni di ministri, sulla serietà della sicurezza nucleare in Francia.
5 maggio 2011
La Hague, "centro di riprocessamento situato nel Cotentin":http://fr.wikipedia.org/wiki/Usine_de_retraitement_de_la_Hague
Questo stabilimento, il più inquinante al mondo in
fatto di scorie nucleari, è stato messo in servizio nel 1961, mezzo
secolo fa (...), ed è gestito da una società privata, AREVA.
L'impianto
di La Hague recupera così, da decenni, i "rifiuti" provenienti dalle
diverse centrali nucleari francesi ed estere, e li "riprocessa".
Di
fatto, questo riprocessamento è interamente rivolto all'estrazione, per
via chimica, dell'1% di plutonio prodotto dalla fissione nei reattori
nucleari a uranio, tramite la cattura dei neutroni rapidi da parte dei
nuclei di Uranio 238, non fissile. Questo plutonio, puro, è quindi
imballato in contenitori di piccola taglia e spedito negli stabilimenti
MELOX, a Marcoule, nel Gard, dove viene diluito al 7% nell'uranio 238.
La miscela così ottenuta costituisce un nuovo "combustibile nucleare",
detto MOX (Mixed oxydes).
Il
procedimento chimico MELOX può a sua volta essere realizzato nei paesi
consumatori, per estrarre il plutonio a fini militari. Perchè crearsi
tanti problemi, come fanno gli iraniani, per arricchire laboriosamente
il minerale di uranio tramite centrifugazione, quando basta comprare il
MOX ed estrarne chimicamente il plutonio239, esplosivo-tipo delle bombe a
fissione?
Il procedimento MELOX è considerato dagli americani come "proliferante".
Vale a dire che questa tecnica permetterà a termine a tutti i paesi del mondo di possedere la propria bomba atomica.
Il
MOX è attualmente utilizzato in 20 dei 58 reattori in attività in
Francia. La costruzione di reattori EPR (Reattori nucleari ad acqua
pressurizzata) generalizzerà il suo impiego, infatti sono stati
concepiti proprio a questo scopo.
A
lungo si è rimasti all'oscuro del fatto che l'introduzione del MOX come
combustibile nucleare ha segnato il passaggio discreto dalla fissione
dell'Uranio 235 a un funzionamento delle centrali atomiche basato sulla
fissione del Plutonio 238.
L'estrema
pericolosità di questa sostanza comincia ad essere conosciuta da tutti:
essa ha una grande propensione a fissarsi nei tessuti umani, dopo
inalazione o ingestione sotto forma di pulviscoli, che il corpo è
incapace di eliminare. Infatti il tempo necessario al suo rigetto da
parte dei tessuti umani è di 50 anni. Queste particelle sono altamente
cancerogene, al 100%.
Non
si tratta di irradiazione, bensì di contaminazione, che non è possibile
rilevare con strumenti di misura. Tale contaminazione può essere
prodotta in caso di incidente nucleare con espulsione di materiale
radioattivo proveniente dall'insieme dei combustibili. E' quanto è
accaduto, e continua ad accadere, dopo l'esplosione del reattore numero 3
di Fukushima, che era carico di MOX. Polveri di plutonio sono state
rinvenute negli Stati Uniti.
Questa
disseminazione colpirà l'intero pianeta, ed alcuni specialisti stimano a
un milione il numero di cancri che essa provocherà.
Per
mettere fine alla disseminazione di plutonio in provenienza dal
reattore numero 3, si dovrebbero estrarre le barre di combustibile che
si trovano al suo interno, e quanto meno immergerle in una piscina
appositamente concepita a questo scopo. Ora, l'accesso a questi elementi
rimane impossibile, e ancora non si sa quando potrà avvenire, se in un
futuro vicino o lontano ...
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