'Vittorio, Viktor, alzati'. Di Samih al Qasim. " A Vittorio Arrigoni ". . Vittorio, Viktor, alzati da quella bara di mogano, alzati, alzati dalla tomba, e guarda. Vittorio Arrigoni, ecco il tuo sangue caldo, dal mio corpo trasuda, si insinua nelle parole, e scivola, scivola dalle mie parole. Vittorio, eccoti con la kufiyya, bandiera degli uomini liberi e porta della libertà. Porta che si allarga sempre di più, sorvolando, sorvolando gli assedi delle mura fasciste. Al di là, al di là di tutto, Vittorio, al di là anche dei tristi rituali mistici dei sufi. Una ragazza di Gaza, una ragazza araba, ti piange, ti piange con la disperazione di una sorella, di una sorella palestinese, in nome del popolo, in nome della patria, in nome dell’umanità e ti stampa un bacio, è un bacio libero, sulla tua fronte e ti stringe la mano destra nella sua mano, nella festa della resurrezione di tutti i martiri, dalla tomba della catastrofe cieca e dalle carceri degli occupanti, nel giorno de